C'è una città dell'isola di Lesbo,Mitilene,grande e bella. Fiumi e ponti di pietra bianca e levigata ornano la città. Non lontano da Mitilene c'è il campo di un uomo ricco e vasti pascoli. Nei campi un capraio di nome Lamone pascola le capre e una volta vede una cosa strordinaria:una capra lascia spesso un capretto nato da pocoe corre verso un cespuglio, e torna poi per troppo poco tempo. Il capraio osserva quel frequente allontanarsi della capra e si avvicina al cespuglio: trova un bambino maschio. La capra nutriva prime del capretto il bambino, il neonato succhiava il latte come quello della madre. Il capraio si meraviglia soprattutto del fatto e delle fasce del neonato: sono infatti molto sfarzose. Vicino al fanciullo trova una fibbia d'oro e un pugnale dall'elsa d'avorio. Dapprima vuole portare via i segni di riconoscimento e abbandonare il bambino; poi si vergogna e porta a casa il bambino; la moglie accetta volentieri il fanciullo e lo alleva come figlio proprio.
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